30 gennaio 2007

La pace sia con te

«Tutto è cominciato l'estate scorsa, quando il presidente israeliano Moshe Katsav (nella foto) ha detto al procuratore generale di essere ricattato. Ben presto la sua denuncia contro una ex impiegata della presidenza si è trasformata in un'accusa contro di lui: la donna ha dichiarato che il primo cittadino di Israele l'aveva costretta ad avere rapporti sessuali. A quel punto i giornali hanno pubblicato le testimonianze di altre donne che sostenevano di essere state molestate o addiruttura violentate dal presidente, quand'era ancora primo ministro. Dopo quasi sei mesi di indagini, il presidente è stato rinviato a giudizio per stupro e molestie sessuali» (Amira Hass, Ha'aretz, Israele).

Come si può sperare che siano questi gli uomini che compiano il processo di pace? A casa mettono le mani addosso alle donne, poi si siedono al tavolo delle trattative...

28 gennaio 2007

Il cavallo di battaglia

Tra le decine di migliaia di argomenti trattati in un anno sul sito del Seattle Times, ce n'è uno abbondantemente in testa alla classifica dei più cliccati: si tratta si una serie di brevi articoli su un uomo che è morto mentre faceva sesso con un cavallo. "Probabilmente sono i pezzi più letti in assoluto in 109 anni di storia del nostro giornale", ha commentato Danny Westneat, popolare columnist del quotidiano.

27 gennaio 2007

The New Yorker

Edward Frascino, The New Yorker.

Clicca qui per la vignetta in lingua originale, e qui invece per vedere tutte le vignette di Frascino pubblicate dal New Yorker.

26 gennaio 2007

La versione di Barney

«Sono sopravvissuto alla scarlattina, agli orecchioni, a due rapine a mano armata, alle piattole, all'estrazione di tutti i denti, a un'operazione all'anca, a un processo per omicidio e a tre mogli. La prima è morta, mentre la Seconda Signora Panofsky, nonostante sia passata un'eternità, al solo sentire la mia voce strillerebbe: "Assassino, cosa ne hai fatto del cadavere?", per poi sbattermi la cornetta in faccia. Miriam no, Miriam mi parlerebbe. Chissà, forse riderebbe dei miei tormenti. Magari queste stanze tornassero a riempirsi delle sue risate. Del suo profumo. Del suo amore. Il problema è che molto probabilmente risponderebbe Blair, e l'ultima volta quel bastardo spocchioso mi ha mandato tutto di traverso. "Vorrei parlare con mia moglie" gli ho detto.
"Non è più tua moglie, Barney. E tu in compenso sei ebbro".
"Ebbro". Certo, cos'altro può dire uno come lui. "Intendi sbronzo? Ovvio che sono sbronzo. Sono le quattro del mattino".
"E Miriam dorme".
"Ma guarda che è con te che volevo parlare. Vedi, Blair, stavo facendo pulizia nei cassetti, e mi sono venute per le mani certe magnifiche foto di nudo che avevo fatto a Miriam quando stavamo insieme. Mi chiedevo se non sarebbe stato più giusto che le tenessi tu. Così, tanto per sapere com'era da giovane".
"Sei uno schifoso". E su questo ha riattaccato.
Non del tutto falso. Comunque, schifoso o no, mi sono fatto un tip tap in giro per la stanza, con un bicchiere di Cardhu in mano».

Tratto da: Mordecai Richler, La versione di Barney, Adelphi 1997

25 gennaio 2007

La macchina del Professore

"Le intercettazioni sulla 'cupola di cardiologia' ricostruiscono un feuilleton spietato, in cui si ricorre a qualunque trucco per insediare parenti e accoliti. Nel mirino alcuni maestri della disciplina, registrati mentre pilotano cattedre e borse di studio da Brescia a Palermo. Il protagonista principale dei nastri è Paolo Rizzon, trevigiano diventato primario a Bari. Il mandato di cattura lo ritrae come un personaggio da commedia all'italiana. Viene ascoltato mentre trama per ottenere una composizione favorevole della commissione che dovrà valutare suo figlio. Poi concorda anche il tema dell'esame e lo segnala prontamente al rampollo. E quando scopre che l'erede non riesce a reperire nemmeno la documentazione indicata ("Ho guardato su Internet, non c'è niente"), si muove persino per procurargli il testo. E pensare che nello stesso periodo in un'intervista a 'Repubblica' il barone respingeva le critiche di nepotismo: ""Chi si lamenta spesso è poco bravo". La Rizzon story mostra risvolti boccacceschi, con triangoli sessuali e scambi di amanti e una terribile componente di vera mafia. Secondo gli atti, a un candidato 'da eliminare' che vuole presentare un ricorso, viene trasmesso questo messaggio: "Il professore ha fatto avere il tuo indirizzo a due mafiosi per farti dare una sonora bastonata". Un modo di dire? Non proprio. I due bravi di ispirazione manzoniana hanno nome, cognome e curriculum criminale pesante. Con loro il professore conduce numerosi affari, inclusi 'commerci di reperti archeologici'. Degno di nota, il dialogo tra l'illustre cardiologo e uno di questi figuri - da lui definito 'boss dei boss' - a cui chiede di recuperare l'auto rubata nel cortile della facoltà. Salvo scoprire il giorno dopo che l'utilitaria non era stata portata via: il docente si era semplicemente dimenticato di averla posteggiata altrove".

Tratto da: Carlucci, Di Feo, Foschini, La Mafia dei Baroni, in "L'Espresso" n. 25 gennaio 2007.
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