23 marzo 2006

1976-2006

Tra il 1976 e il 1983 la dittatura militare argentina massacrò un'intera generazione tra i 25 e i 30 anni. 33.000 giovani furono sequestrati e uccisi dalle bande governative dei cosidetti patotas, che li portarono via dalle scuole, dai luoghi di lavoro, dalle università, dai bar. Sequestri e sparizioni divennero talmente normali da essere effettuati in pieno giorno in un clima di totale impunità. La comunità internazionale non fece nulla per fermare questa barbarie, tanto che nel 1978, nel pieno del terrore, vennero persino celebrati i mondiali di calcio in Argentina. La Chiesa Cattolica, in nome dell'anticomunismo, appoggiò senza scrupoli i generali sudamericani e chiuse gli occhi su illegalità, violenza e dittatura. La Chiesa non ha chiesto scusa per la vergogna dei regimi sudamericani, sostenuti e difesi fino all'ultimo. Anzi. Chi come il Card. Angelo Sodano (nella foto) - all'epoca nunzio apostolico in Cile - era coinvolto in prima persona nel sostegno ai dittatori, oggi siede venerato ai vertici della gerarchia ecclesiastica.

Nel 1999 il Card. Sodano, ora Segretario di Stato del Vaticano, perorò presso la Camera dei Lord in Inghilterra la causa del gen. Augusto Pinochet, invitando il Regno Unito a non concedere l'estradizione in Spagna dell'ex dittatore cileno (richiesta avanzata sulla base di non meglio identificate ragioni umanitarie). Non fu certo un caso. Sodano, infatti, così come con la dittatura argentina, anche con il feroce regime di Pinochet aveva mantenuto un comportamento omertoso e partecipe (si pensi che nel 1993, in occasione del cinquantesimo anniversario del matrimonio del generale, Sodano scrisse una lettera all'ex dittatore affermando che riconosceva negli sposi una coppia cristiana esemplare e rinnovava al generale "l’espressione della più alta e distinta considerazione"). Ma non si può sempre tacere: l'ignobile comportamento della Chiesa Cattolica nei confronti delle dittature sudamericane è qualcosa che va conosciuto. Nel primo commento a questo post ho inserito due documenti straordinari, passati in Italia nel più totale silenzio: vi invito a leggerli.

9 commenti:

The thin red line ha detto...

Riporto di seguito due lettere alquanto significative: la prima (molto dura) è stata scritta dalle famose Madri di Plaza de Mayo (le madri dei desaparecidos) a Giovanni Paolo II; la seconda è stata inviata da un parroco della provincia di Avellino al Card. Sodano qualche annno fa.

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LETTERA DELLE MADRI DI PLAZA DE
MAYO A GIOVANNI PAOLO II

Sig Giovanni Paolo II
Ci è costato diversi giorni assimilare la richiesta di perdono che Lei, Sig. Giovanni Paolo II, ha inoltrato in favore del responsabile di genocidio Pinochet.
Ci rivolgiamo a Lei come cittadino comune, perchè ci sembra aberrante che dalla sua poltrona di Papa in Vaticano, senza conoscere, senza avere sofferto sulla sua pelle la tortura con scariche elettriche, le mutilazioni e le violenze sessuali, abbia il coraggio di chiedere, in nome di Gesù Cristo, clemenza per l'assassino Pinochet.
Gesù è stato crocifisso e la sua carne è stata lacerata dai Giuda come Lei che oggi difende gli assassini. Sig. Giovanni Paolo II, nessuna madre del Terzo Mondo che ha dato alla luce, allattato e curato con amore un figlio che è stato mutilato dalle dittature di Pinochet, Videla, Banzer, Stroessner, accetterà con rassegnazione la sua richiesta di clemenza. Noi Madri ci siamo incontrate con Lei in tre occasioni, ma Lei non ha impedito i massacri, non ha alzato la voce in difesa delle nostre migliaia di figli durante quegli anni di terrore. Adesso non abbiamo più dubbi su da quale parte sta Lei, ma sappia che malgrado il suo potere immenso, non potrà arrivare nè a Dio nè a Gesù. Molti dei nostri figli si sono ispirati a Gesù nel loro impegno per il popolo. Noi Membri dell'Associazione delle Madri di Plaza de Mayo, attraverso una preghiera immensa che arrivera' al mondo, chiediamo a Dio che non perdoni Lei, Sig. Giovanni Paolo II, perchè Lei denigra la Chiesa del popolo che soffre. Lo facciamo in nome dei milioni di esseri umani che morirono e continuano a morire ad opera degli assassini che Lei difende e sostiene.

Associazione Madri di Plaza de Mayo

Hebe Bonafini
presidentessa

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LETTERA DI DON DELLA SALA, PARROCO DI DI SANT'ANGELO A SCALA (AV) Al CARD. ANGELO SODANO

Signor Cardinale, [...] gli appelli umanitari e ogni tentativo praticato per evitare fratture e spaccature nella vita civile sono sempre giusti in linea di principio. A volte, però non sono altrettanto opportuni e finiscono per apparire come prese di posizione che fanno pericolosamente inclinare dalla parte sbagliata la bilancia della giustizia e della verità. Non si può dimenticare che in Cile, come troppo spesso in America latina è accaduto, la democratizzazione del paese che ha fatto seguito agli anni bui della dittatura è avvenuta senza passare per l'accertamento inequivoco delle responsabilità e senza che fossero saldati i conti con la giustizia. Perché dunque spezzare una lancia a favore di un ex dittatore? Quando un gesto del genere non può che apparire di parte? Mi viene da pensare che Lei, Nunzio apostolico in Cile mentre Pinochet sterminava senza alcun riguardo "umanitario" oppositori del regime e non solo, abbia quasi da ricambiare qualche cortesia al vecchio dittatore.
Non ricordo che mi sia mai giunta all'orecchio, in quei frangenti vergognosamente noti della dittatura, alcuna Sua perorazione presso Pinochet in favore delle persone rinchiuse nello stadio di Santiago, dimenticate nelle camere di tortura o fatte sparire per sempre.
Il documento del papa per la giornata della pace di quest'anno inizia dicendo che non c'è pace vera senza il rispetto dei diritti umani. Di tutti gli uomini, Reverendissima Eminenza, non solo di quei potenti che si dichiarano "cattolicissimi" e hanno in dispregio la vita umana degli "altri".
Sono un parroco di un minuscolo paese di montagna e so che, come ogni cristiano, non conto nulla; però, ogni sera, la recita del Magnificat mi ricorda che Dio rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili.
In comunione e con filiale franchezza.

D.Della Sala

Ubi ha detto...

Basta con sto anticlericalismo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

IL SOMMO PRESIDENTE ha detto...

era troppo tempo che non leggevo un post contro la Chiesa... Mi sembrava strano....

Anonimo ha detto...

confesso che non sapevo niente

Anonimo ha detto...

http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=001178

Anonimo ha detto...

Bhe... questa è pesante.
Comunque, mentre il comportamento del Card. Sodano lascia senza parole, quello di Giovanni Paolo II a me sembra coerente come tutto il resto della sua vita.
Le parole delle Madri di Plaza de Mayo sono comprensibilmente cariche di disperazione. Dimenticano, cosi, che "dalla sua poltrona di Papa in Vaticano" Giovanni Paolo II a vissuto sulla sua pelle le sofferenze e che predicare il perdono cristiano
(non la richiesta di clemenza o la difesa di assassini) è un compito
che si porta dietro da 2000 anni.
Piuttosto bisognerebbe domandarsi quali informazioni arrivano fino al Papa, quanti "filtri" ci sono tra lui e la realtà.

IL SOMMO PRESIDENTE ha detto...

comunque, a parte gli scherzi, la morale è sempre la stessa. Dove c'è potere, c'è sporcizia, compromesso, ambiguità. Questo ne è un altro esempio eclatante e desolante

The thin red line ha detto...

Sulla dittatura militare argentina - di cui oggi ricorrono i trent'anni dall'insediamento (24 marzo 1976) - consiglio un film davvero straodrinario. E' "Garage Olimpo" di Marco Bechis, coproduzione italoargentina del 1999 (Voto di Mereghetti: ***1/2).

Anonimo ha detto...

Curiosità: il parroco della seconda lettera è l'ormai noto Don Vitaliano.
Chissa se c'è un legame di causa-effetto tra la lettera e quanto riportato su questo link:
http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa/rimozione_don_vitaliano.htm