14 febbraio 2007

I nullafacenti

«Perchè, mentre si discute di tagli dolorosi alla spesa pubblica per risanare i conti dello Stato, nessuno propone di cominciare a tagliare l'odiosa rendita parassitaria dei nullafacenti?». Il 24 agosto 2006, dalle colonne del Corriere della Sera, Pietro Ichino lancia una proposta che scuote il mondo politico e sindacale. Chiave di volta del progetto è l'istituzione di organi indipendenti di valutazione capaci di stimare l'efficienza dei servizi pubblici e dei loro addetti, per consentire il licenziamento nei casi più gravi, ma anche l'aumento di stipendio dei dipendenti che lavorano per due. La polemica divampa: i sindacati del settore pubblico esprimono subito indignazione per «l'attacco inaudito» portato alla categoria, la sinistra radicale spara a zero, il ministro per la funzione pubblica frena. Ma intanto, al furum del Corriere arrivano in un giorno e mezzo 1500 interventi, tra cui molte istantanee di nullafacenti ritratti dal vivo: dall'impiegato che timbra il cartellino e poi va dal parrucchiere, al funzionario sano come un pesce che usa «prendersi la malattia» tutte le volte che torna al paese, al professore semianalfabeta.

5 commenti:

Ubi ha detto...

finché ci saranno i sindacati (spudoratamente politicizzati) il settore pubblico italiano sarà la solita macchina farraginosa e sprecona di sempre.... sono tutti bravi a lamentarsi, ma quando qualcuno propone un sistema meritocratico e un licenziamento piu' facile, tutti gridano allo scandalo!!!
Alla fine abbiamo cio' che ci meritiamo.

Anonimo ha detto...

...davvero meritiamo questi commenti?

Anonimo ha detto...

son cose che non cambieranno mai in questo paese...

Anonimo ha detto...

Viva l'Italia...l'Italia tutta intera...

IL SOMMO PRESIDENTE ha detto...

AHAHAHAHAHAH!!!! Votate il governo-Warlock, luridi pezzenti!!! AHAHAHAHAH!!!!