17 febbraio 2007

Le nostre banche

Il 31 gennaio 2006 sono stati pubblicati i risultati del Rapporto della Commissione Europea Antitrust sui servizi bancari. L'Italia è all'ultimo posto. Secondo il commissario olandese Neeil Kroes, che ha diretto lo studio, nel nostro paese "la combinazione di alti profitti, di un alto livello di concentrazione e l'esistenza di barriere all'ingresso sul mercato è preoccupante". Le banche italiane, secondo il Rapporto, "sarebbero in condizione di abusare del loro potere di mercato nei confronti dei consumatori e delle piccole imprese"; inoltre "molti istituti creano barriere artificiali che aumentano i costi di chiusura dei conti e riducono la concorrenza".

14 febbraio 2007

I nullafacenti

«Perchè, mentre si discute di tagli dolorosi alla spesa pubblica per risanare i conti dello Stato, nessuno propone di cominciare a tagliare l'odiosa rendita parassitaria dei nullafacenti?». Il 24 agosto 2006, dalle colonne del Corriere della Sera, Pietro Ichino lancia una proposta che scuote il mondo politico e sindacale. Chiave di volta del progetto è l'istituzione di organi indipendenti di valutazione capaci di stimare l'efficienza dei servizi pubblici e dei loro addetti, per consentire il licenziamento nei casi più gravi, ma anche l'aumento di stipendio dei dipendenti che lavorano per due. La polemica divampa: i sindacati del settore pubblico esprimono subito indignazione per «l'attacco inaudito» portato alla categoria, la sinistra radicale spara a zero, il ministro per la funzione pubblica frena. Ma intanto, al furum del Corriere arrivano in un giorno e mezzo 1500 interventi, tra cui molte istantanee di nullafacenti ritratti dal vivo: dall'impiegato che timbra il cartellino e poi va dal parrucchiere, al funzionario sano come un pesce che usa «prendersi la malattia» tutte le volte che torna al paese, al professore semianalfabeta.

09 febbraio 2007

Gira la Rota

Non poteva esserci conincidenza più scalognata: negli stessi giorni in cui la Chiesa si schiera contro i pacs in nome della famiglia, sono state pubblicate su diversi giornali le incredibili motivazioni-sentenze, con le quali il Tribunale Ecclesiastico della Sacra Rota ha decretato l'annullamento di alcuni matrimoni. I casi sono proprio imbarazzanti: c'è quello di un noto chirurgo milanese, a cui è stato annullato il ventennale matrimonio perchè - parole testuali - «ignorava l'indissulubilità del vincolo»; oppure quello di una nobildonna romana, annullato perchè è stato dimostrato che lei fosse così ingenua da pensare che i bambini si concepiscono per il caldo del letto dei coniugi («..putasse prolem mero coniugum simul cubantium calore concipi»). Ma il più incredibile, forse, è il caso di un ricco commerciante napoletano che, portata all'altare «la fanciulla amata che egli, malgrado certi suoi naturali ardori, aveva rigorosamente rispettata lungo tutto il periodo del fidanzamento, con consapevole orrore, scoprì, la prima sacramentale notte di nozze, che non di una donna si trattava bensì di un maschio».

08 febbraio 2007

La suocera nobile

Nel corso dell'ultima puntata de "Le Iene" è andato in onda un servizio nel quale Sabrina Nobile (nella foto) attaccava Maria De Filippi. Giusto perchè si sappia: Sabrina Nobile, da anni, è la ragazza del figlio di Maurizio Costanzo (Saverio), marito proprio della De Filippi. Questo è il livello (e la credibilità) delle inchieste giornalistiche nella nostra televisione.

Guarda il servizio (dal sito de "Le Iene").

07 febbraio 2007

Vita da preti

«Ha rischiato una denuncia per lesioni un anziano parroco di un paese alla foce del fiume Magra (La Spezia) che durante un alterco scoppiato per futili motivi si è messo a lanciare piatti alla sua perpetua. Erano passate da poco le 22 quando la donna, in evidente stato di alterazione, dalla canonica ha chiamato i carabinieri per chiedere aiuto. In pochi minuti una pattuglia dei militari dell’Arma guidati dal tenente Alessandro Coassin, della compagnia di Sarzana, è intervenuto e ha calmato gli animi. La donna, che non ha subito alcuna lesione, ha deciso però di non sporgere querela».

Fonte: Kataweb.it.

06 febbraio 2007

Game over, Mr Matarrese

Sembra impossibile che un uomo navigato come Tonino Matarrese, appena prima dei funerali di Fillipo Raciti, dica le cose che ha detto. Ma forse è meglio così: il calcio di ieri dimostra così di non poter essere il calcio di domani. Quindi, si accomodi. Sono molti i personaggi usciti di scena, negli ultimi mesi. Calciopoli - che stava per finire a tarallucci e vino - ha trovato la forza di accompagnare all'uscita, tra gli altri, Franco Carraro. S'è ritirato Luciano Moggi (che solo l'incoscienza di qualcuno in RAI ha avuto la genialità di riproporre al pubblico, sabato). Lo stesso ex-presidente di Lega Adriano Galliani oggi pensa solo al Milan e a (non) riferire i commenti di Capello su Ronaldo. Matarrese aveva approfittato dello sconquasso per risalire al vertice della Lega Calcio: molti avevano arricciato il naso, e ora sappiamo che quei nasi avevano motivo d'arricciarsi. Affermare che «il calcio non può chiudere, i morti sono parte del sistema. La Fiat per rilanciarsi non s'è certo fermata. Noi siamo addolorati, ma lo spettacolo deve continuare» non è soltanto grave. È la prova dell'incapacità di capire.
L'ho scritto domenica sul «Corriere», lo ripeto. I reggitori del calcio italiano - salvo eccezioni - pensano di sapere tutto, ma sono come i pesci: vedono il mondo da dentro l'acquario. Fuori, però, il mondo è cambiato. Petrucci (CONI), Pancalli (FIGC), Prodi, Amato e Melandri (governo) hanno capito ciò che ormai è chiaro anche a un bambino o a un giornalista: occorrono novità drastiche perché, così, il calcio non può andare avanti. Una minoranza di esagitati adora giocare alla guerra, e usa i riflettori puntati sul pallone per divertirsi di più. Questo non è accettabile: il loro divertimento non è compatibile col nostro. E noi siamo molti di più. Game over, per gli ultras. E anche per Tonino Matarrese, se avesse un po' di sensibilità.
Beppe Severgnini

Aggiungo che ci sono almeno un paio di famosissime giornaliste televisive che devono la loro enorme notorietà al "timbro" di Matarrese... Chissà che venga fuori anche questo, prima o poi...

04 febbraio 2007

Un saggio consiglio

«FROSINONE - Ha lasciato il compagno e i due figli per fuggire con il diacono di un convento vicino al paese in cui abita, Ceprano in provincia di Frosinone. Trentaquattro anni lei, quarantadue lui, sono ora l'argomento preferito nella piazza del paese, anche perché si dice che lui fosse sul punto di prendere i voti. Disperati i familiari di lei, negano tutto i padri passionisti presso cui viveva il diacono che tutti ricordano per i suoi modi gentili e per i suoi consigli saggi»

Tratto da: Tgcom, 3 febbraio 2007.

03 febbraio 2007

Il decalogo

Leggi le Dieci modeste proposte per salvare il calcio di Beppe Severgnigni, pubblicate dal Corriere della Sera il 03 febbraio 2007.

02 febbraio 2007

Finta di corpo

La scena di sesso tra l'attrice Sienna Miller (nella foto) ed Hayden Christensen nel film "Factory Girl" è così spontanea ed infuocata che, si mormora, potrebbe essere vera. I due, coinvolti in una scena piccante, recitano con tanto ardore che il dubbio che si sia trattato di sesso vero è venuto anche allo staff del film presente sul set: «È stata un'emozione per tutti noi seguire la crescita del loro sentimento», ha dichiarato il regista George Hickenlooper. Secca la smentita della portavoce di Sienna Miller: «La mia cliente è semplicemente una gran brava attrice».

Supermercato

Punti fedeltà per portare i giovani in chiesa: è l'idea di Don Antonio Ascione (nella foto), parrocco di un piccolo centro del napoletano. "Ogni messa vale un bollino - ha dichiarato l'acuto sacerdote - e dopo otto bollini scatta il premio". (Leggo, Martedì 31 gennaio 2007).

A 150 punti, per i più piccini, gratis la tariffa "You and Me" verso il cellulare di Don Ascione.

01 febbraio 2007

La rana e lo scorpione

«Uno scorpione chiese alla rana di poter salire sul suo dorso, per farsi trasportare oltre il torrente. La rana rispose: "Non lo farò, perché altrimenti, durante il guado, mi pungerai". E lo scorpione: "Non potrei mai farlo, altrimenti annegheremmo entrambi". La rana si fa convincere ma arrivati al centro del torrente lo scorpione la punge a morte. Prima che ambedue anneghino alla rana rimane il tempo di chiedere allo scorpione il perché del suo gesto. Risposta: "l' ho fatto semplicemente perché è nella mia natura"»